Le falsità in atti
Fin troppo nota è la metafora di von Liszt, il quale assimila la fede pubblica agli «animali marini che, guardati da lontano seducono lo sguardo per la loro fosforescenza, mentre presi in mano si sciolgono in una massa gelatinosa». La metafora si è propagata nella nostra letteratura, tanto che Carrara ritiene la falsità in atti un «tenebroso argomento», simile ad una «sfinge», mentre Antolisei, nell'esordio della sua trattazione, ammonisce come sia «incontestato e incontestabile che la materia dei reati che ci accingiamo a studiare e la Fin troppo nota è la metafora di von Liszt, il quale assimila la fede pubblica agli «animali marini che, guardati da lontano seducono lo sguardo per la loro fosforescenza, mentre presi in mano si sciolgono in una massa gelatinosa». La metafora si è propagata nella nostra letteratura, tanto che Carrara ritiene la falsità in atti un «tenebroso argomento», simile ad una «sfinge», mentre Antolisei, nell'esordio della sua trattazione, ammonisce come sia «incontestato e incontestabile che la materia dei reati che ci accingiamo a studiare è la più complessa, delicata ed ardua della Parte speciale del diritto penale».
DETTAGLI DI «Le falsità in atti»
Titolo Le falsità in atti
Autori Mormando Vito, Bottalico Filippo
Editore
Cacucci
EAN 9788866115687
Pagine 728
Data 2017
COMMENTI DEI LETTORI A «Le falsità in atti»
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