Contratti tra imprese e controllo giudiziale

I rapporti contrattuali tra imprese, definibili nei termini del c.d. Terzo Contratto, pongono significativi problemi di individuazione di un’adeguata disciplina e di correzione delle asimmetrie di potere negoziale. Queste ultime, difatti, fuoriuscendo dalle fisiologiche dinamiche del mercato, possono condurre all’espulsione dal medesimo dell’impresa in stato di soggezione o all’inefficiente allocazione dei risultati, produttivi o distributivi, cui è demandata la relativa attività. Compito del giudice, chiamato a conoscere delle controversie che si innestano nei suddetti rapporti, è quello di consentire all’autonomia privata di dispiegarsi secondo la conformazione del mercato predeterminata dal legislatore. Nel contempo, le statuizioni in materia dovranno assicurare la necessaria flessibilità alle strategie organizzative delle imprese coinvolte, secondo logiche argomentative verificabili e idonee a scongiurare un’ingiustificata intromissione nelle relazioni economiche.

Sommario

Considerazioni introduttive. – I. I contratti d’impresa nel diritto italiano ed europeo. – II. Controllo giudiziale e autonomia contrattuale. – Sez. I: Forme e strumenti del controllo. – Sez. II: Il controllo giudiziale come demarcatore sistemologico. – III. Il controllo giudiziale nei rapporti tra imprese. – Sez. I: Modelli paradigmatici dei rapporti tra imprese. – Sez. II: Anomalie e tutele nei contratti tra imprese.