La leale collaborazione tra Stato e regioni
(Univ.Messina-Fac. giur. Ist. sc. giur.)
Sommario
Premessa: Una, nessuna, centomila?quale delle tante "collaborazioni"? - LA COLLABORAZIONE SECONDO L'ORIGINARIO DISEGNO COSTITUZIONALE: Stato sociale e crisi del modello costituzionale di separazione tra Stato e Regioni - I raccordi Stato-Regioni nell'esperienza legislativa e giurisprudenziale - La leale collaborazione nella giurisprudenza: come principio "ordinatore" dei raccordi e come peculiare parametro di legittimità costituzionale - LA COLLABORAZIONE A SEGUITO DELLA RIFORMA DEL TITOLO V: Il nuovo Titolo V e l'insufficiente attenzione alle ragioni della collaborazione: una storia che si ripete - Leale collaborazione ed intese nei più recenti orientamenti giurisprudenziali - Collaborazione e "differenziazione regionale" nel nuovo art. 116, comma 3, Cost. - Molte "maschere" per il medesimo "volto": lineamenti di una teoria della cooperazione.
DETTAGLI DI «La leale collaborazione tra Stato e regioni»
Titolo La leale collaborazione tra Stato e regioni
Autore Agosta Stefano
Editore
Giuffrè
EAN 9788814142437
Pagine XII-344
Data 2008
Collana Univ.Messina-Fac. giur. Ist. sc. giur.
INDICE DI «La leale collaborazione tra Stato e regioni»
INDICE
Una, nessuna, centomila... quale delle tante « collaborazioni »' (premessa) ..... V
PARTE I
LA COLLABORAZIONE SECONDO
L'ORIGINARIO DISEGNO COSTITUZIONALE
CAPITOLO I
STATO SOCIALE
E CRISI DEL MODELLO COSTITUZIONALE
DI SEPARAZIONE TRA STATO E REGIONI
1. Stato sociale e crisi della tradizionale logica di separazione Stato-Regioni ........ 3
2. Unità federale e regionale a confronto: cenni ............................................ 12
3. L'originario modello dei rapporti tra Stato e Regioni e la (innaturale) tor-
sione tra parte sostantiva e organizzativa della stessa Carta costituzionale ...... 16
4. (Segue): l'aspro e desolante paesaggio dei raccordi centro-periferia ........... 21
5. La progressiva inservibilità del « vecchio » arsenale gerarchico alle « rinno-
vate » istanze di unità ................................................................................ 27
CAPITOLO II
I RACCORDI STATO-REGIONI
NELL'ESPERIENZA LEGISLATIVA E GIURISPRUDENZIALE
1. Premessa: le impetuose istanze della Costituzione « vivente » e la virtuosa
staffetta tra legislatore e Corte .................................................................. 39
2. La collaborazione quale « criterio ordinatore » dei raccordi: una proposta ....... 42
3. Dal sogno della partnership... all'incubo del regionalismo organicista (la pa-
rabola dei c.d. organismi misti Stato-Regioni) ........................................... 47
4. La riunificazione'sintesi dei raccordi organici dopo la precedente polveriz-
zazione: l'istituzione della Conferenza Stato-Regioni ................................. 57
342 La leale collaborazione tra Stato e Regione
5. Il diverso radicamento della collaborazione a seconda della « forma » dei
raccordi per atti .......................................................................................... 73
6. I raccordi « per atti »: un'istantanea di famiglia ...................................... 80
7. (Segue): il dovere di mutua informazione quale più elementare e primigenia
forma di collaborazione .............................................................................. 82
8. (Segue): la peculiare vicenda delle intese Stato-Regioni ............................ 89
CAPITOLO III
LA LEALE COLLABORAZIONE NELLA GIURISPRUDENZA:
CCOME PRINCIPIO « ORDINATORE »
DEI RACCORDI E COME PECULIARE PARAMETRO
DI LEGITTIMITÀ COSTITUZIONALE
1. Ciò che collaborazione non può dirsi... e ciò che potrebbe essere: un chiari-
mento terminologico ................................................................................... 101
2. Dalla mera « necessità di fatto » al riconoscimento di diritto della leale col-
laborazione .................................................................................................. 111
3. « Collaborazione » e « separazione » tra opposti modelli di incondizionata
prevalenza e fisiologica convivenza ............................................................ 118
4. La leale collaborazione nei giudizi di costituzionalità: genesi e tendenze . 122
5. L'elaborazione di tests o standards di giudizio tra esigenze di certezza e
« neocentralismo » giurisprudenziale ........................................................... 125
PARTE II
LA COLLABORAZIONE A SEGUITO
DELLA RIFORMA DEL TITOLO V
CAPITOLO I
IL NUOVO TITOLO V
E L'INSUFFICIENTE ATTENZIONE
ALLE RAGIONI DELLA COLLABORAZIONE:
UNA STORIA CHE SI RIPETE
1. Il legislatore di riforma e l'ingombrante eredità della pregressa esperienza
giurisprudenziale sulla leale collaborazione ................................................ 137
2. L'irresistibile domanda d'integrazione tra Stato e Regioni in campo legisla-
tivo ... ......................................................................................................... 139
3. (Segue): ... in quello amministrativo .......................................................... 149
4. (Segue): ... ed in quello economico-finanziario ........................................... 154
5. Le contraddittorie risposte sul versante dei raccordi Stato-Regioni: la man-
cata istituzione della c.d. Camera delle Regioni ........................................ 158
Indice 343
6. (Segue): l'inopinata rimozione del Commissario del Governo ed il ragionevole
rimpiazzo operato con la legge La Loggia ................................................. 167
7. (Segue): le elargizioni concesse sui raccordi per atti (nella specie, il « nuo-
vo » potere sostitutivo di cui all'art. 120, comma 2, Cost.) ...................... 171
CAPITOLO II
LEALE COOPERAZIONE ED INTESE
NEI PIÙ RECENTI ORIENTAMENTI GIURISPRUDENZIALI
1. Il virtuoso circolo tra leale collaborazione, poteri sostitutivi e sussidiarietà
nel nuovo Titolo V ..................................................................................... 179
2. (Segue): l'esigenza di un'interpretazione « forte » delle intese Stato-Regioni
e le sue possibili ricadute sulla giurisprudenza successiva ......................... 188
3. La giurisprudenza costituzionale all'indomani della riforma (tra fughe in
avanti ed eco del passato) .......................................................................... 192
4. (Segue): gli orientamenti nel segno della continuità col passato ................ 196
5. (Segue): nel segno della discontinuità ......................................................... 204
6. Questioni risolte (e nodi ancora da sciogliere) all'indomani della stessa sent.
n. 303/2003 ................................................................................................. 208
7. La sentenza n. 6/2004 ed il « seguito » alla giurisprudenza inaugurata nel
2003 ............................................................................................................ 217
8. Qualche notazione di chiusura ................................................................... 230
CAPITOLO III
COLLABORAZIONE
E « DIFFERENZIAZIONE REGIONALE »
NEL NUOVO ART. 116, COMMA 3, COST.
1. Un'innovazione nata sotto una cattiva stella' .......................................... 239
2. La nuda differenziazione sotto il velo sottile dell'uniformità regionale ..... 246
3. Assi portanti della nuova specializzazione regionale e questioni ancora sul
tappeto ........................................................................................................ 251
4. Taluni nodi procedurali sulla c.d. fase « d'iniziativa » dell'intesa ... ......... 255
5. ...e sulle rimanenti fasi, rispettivamente, « conclusiva dell'intesa », « di re-
cepimento » di essa e di « esecuzione successiva » ..................................... 265
CAPITOLO IV
MOLTE « MASCHERE » PER IL MEDESIMO « VOLTO »:
LINEAMENTI DI UNA TEORIA DELLA COOPERAZIONE
1. Il principio cooperativo tra (le torsioni del) modello costituzionale e (le oscil-
lazioni della) prassi ..................................................................................... 273
344 La leale collaborazione tra Stato e Regione
2. L'impatto della cooperazione (non solo sugli atti ma soprattutto) sui pro-
cessi produttivi ........................................................................................... 281
3. (Segue): sulla Corte e sull'avvio del « suo » processo ................................. 286
4. Quante « maschere » per un solo « volto »' Qualche notazione conclusiva » .... 301
Bibliografia ......................................................................................................... 307
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