Le impugnazioni avverso i provvedimenti cautelari personali. Riesame, appello, ricorso in Cassazione
(Enciclopedia)
Il volume analizza il sistema delle impugnazioni dei provvedimenti cautelari personali, il cui impianto, delineato da soli tre articoli del codice di procedura, non è rimasto nel tempo insensibile alle novelle legislative. I procedimenti incidentali, a cui gli atti di impugnazione danno avvio, divenuti terreno elettivo dell’attuazione e della verifica del “giusto processo” cautelare, vengono esaminati sia per le questioni procedurali che per quelle di diritto sostanziale che in essi trovano ingresso.
La trattazione, pur con puntuali riferimenti alla dottrina, ha un taglio prettamente pratico, con particolare attenzione per le problematiche concrete e con ampio corredo giurisprudenziale.
DETTAGLI DI «Le impugnazioni avverso i provvedimenti cautelari personali. Riesame, appello, ricorso in Cassazione»
Titolo Le impugnazioni avverso i provvedimenti cautelari personali. Riesame, appello, ricorso in Cassazione
Autore Sbrana Francesca
Editore
CEDAM
EAN 9788813292539
Pagine XVI-448
Data ottobre 2009
Collana Enciclopedia
INDICE DI «Le impugnazioni avverso i provvedimenti cautelari personali. Riesame, appello, ricorso in Cassazione»
VII
INDICE-SOMMARIO
Capitolo Primo
L'ASSETTO NORMATIVO DELLE IMPUGNAZIONI
DE LIBERTATE. LA PARTICOLARITÀ
DELL'ISTITUTO DEL RIESAME
1. Cenni storici sull'istituto e modifiche apportate nel tempo. ............. pag. 1
2. Gli strumenti di controllo dei provvedimenti applicativi di misure
cautelari personali. ................................................................................ » 4
2.1. In particolare: riesame ed appello, natura, affinità e differen-
ze. ................................................................................................ » 6
3. La competenza funzionale del Tribunale della libertà. ...................... » 9
4. Provvedimenti avverso i quali è esperibile il riesame. Casistica. ..... » 10
4.1. Segue. Le ordinanze emesse rispettivamente dal giudice di-
chiaratosi incompetente e da quello individuato come
competente. ............................................................................... » 16
4.2. L'esclusione della riesaminabilità di alcuni provvedimenti ad
opera della giurisprudenza di legittimità. ............................... » 18
5. I soggetti legittimati a proporre riesame .............................................. » 21
6. L'interesse ad impugnare. ..................................................................... » 23
6.1. La sopravvivenza condizionata dell'interesse ad impugnare
in ipotesi di revoca o inefficacia sopravvenuta della dispo-
sta misura cautelare. .................................................................. » 24
6.1.1. La permanenza dell'interesse alla luce delle modifi-
che introdotte con il 1° comma bis dell'art. 405
c.p.p. ........................................................................... » 27
6.2. La rinuncia alla impugnazione. .................................................... » 30
VIII INDICE - SOMMARIO
7. I termini per proporre riesame. ........................................................... » 31
7.1. Segue. Per l'imputato latitante. ................................................... » 33
7.2. Segue. Decorrenza del termine per il difensore. ...................... » 34
7.2.1. Segue. Per il difensore del latitante. ............................ » 36
7.2.2. Gli altri casi, ovvero il termine decorrente
dall'avviso di deposito dell'ordinanza che dispo-
ne la misura (art. 309, 3° comma). ........................ » 38
7.2.3. Segue. Omissione o ritardo nel deposito e nella noti-
ficazione del relativo avviso di deposito ex art.
293, 3° comma. ........................................................ » 42
Capitolo Secondo
L'ATTIVAZIONE DEL RIESAME. LE ATTIVITÀ
PRELIMINARI E PRODROMICHE ALLA FISSAZIONE
DELL'UDIENZA CAMERALE
1. L'istanza di riesame. Requisiti e forma. .............................................. pag. 46
1.1. Forma scritta e sottoscrizione. ................................................... » 48
2. Luoghi e modalità di presentazione della richiesta di riesame. ........ » 51
2.1. La previsione derogatoria di cui all'art. 582, 2° comma c.p.p. » 53
3. Atti (ed attività) preliminari all'udienza camerale. L'individuazione
della autorità procedente. ................................................................... » 56
3.1. La determinazione del dies a quo per la trasmissione degli atti. » 59
3.1.1. Segue. Con riguardo alle differenti modalità di pre-
sentazione dell'istanza. ............................................ » 61
3.1.2. Modalità di trasmissione dell'avviso e degli atti. ........ » 64
4. La trasmissione degli atti al Tribunale per il riesame. Individuazio-
ne degli atti da trasmettere. ................................................................ » 65
4.1. Evoluzioni giurisprudenziali in tema di trasmissione degli atti
alla luce di una rinnovata concezione del riesame, tra pre-
tesa necessità di una discovery ed esigenze di controllo pie-
no sull'ordinanza cautelare. .................................................... » 68
4.1.1. Segue. Onere della difesa di eccepire in maniera spe-
cifica la omessa trasmissione di un atto. ............... » 72
5. La trasmissione de 'gli atti presentati a norma dell'art. 291, 1°
comma, nonché tutti gli elementi sopravvenuti a favore della
persona sottoposta ad indagini' (ex art. 309, 5° comma). ............. » 73
5.1. Sulla possibilità di selezione degli atti da parte del PM: stral-
ci, omissis, riproduzione dell'atto in altro provvedimento
trasmesso. .................................................................................. » 75
INDICE - SOMMARIO IX
5.1.1. In particolare: gli atti coperti da omissis. ...................... » 77
5.2. In tema di trasmissione della richiesta del P.M. di applicazio-
ne di misura cautelare. .............................................................. » 78
5.3. La trasmissione dell'ordinanza impugnata. ................................ » 80
5.4. Circa la trasmissione dei decreti autorizzativi delle intercetta-
zioni telefoniche o ambientali. ................................................ » 81
5.4.1. Segue. Le conseguenze della omessa trasmissione. ... » 82
5.4.2. Circa la possibilità di acquisizione o produzione tar-
diva dei decreti autorizzativi delle intercettazioni. » 86
5.5. La trasmissione degli elementi favorevoli sopravvenuti. ......... » 89
5.5.1. Casistica. Le dichiarazioni assunte dai difensori
ex art. 391 bis c.p.p. .................................................. » 92
5.5.2. Le memorie difensive. ................................................... » 94
5.5.3. L'interrogatorio di garanzia. .......................................... » 94
5.5.4. Alcuni casi particolari: l'interrogatorio reso in sede
di convalida del fermo o dell'arresto, i verbali di
interrogatorio dei coindagati. .................................. » 96
5.5.5. I possibili sbocchi processuali conseguenti alla man-
cata trasmissione degli atti. ..................................... » 99
6. Il deposito degli atti a norma dell'art. 309, 8° comma c.p.p. ........... » 101
7. L'avviso dell'udienza camerale. ............................................................. » 102
7.1. Contenuto dell'avviso e traduzione. ........................................... » 107
7.2. Il termine di tre giorni intercorrente tra l'avviso e la data
dell'udienza. ............................................................................... » 108
7.3. La comunicazione e notificazione dell'avviso di fissazione
dell'udienza. ............................................................................... » 109
7.3.1. La notificazione dell'avviso all'imputato ...................... » 112
7.3.1.1. Segue. Un caso particolare: la notifica-
zione dell'avviso all'imputato presso il difensore.. » 113
7.3.1.2. Avviso dell'udienza di riesame e nomina
sopravvenuta del difensore. .................................... » 116
7.4. Omissione, invalidità dell'avviso, mancanza dei tre giorni li-
beri: conseguenze. ..................................................................... » 118
Capitolo Terzo
L'UDIENZA FISSATA PER LA DISCUSSIONE
DEL RIESAME
1. La disciplina dell'udienza camerale. Il rinvio alla norma dell'art.
127 c.p.p. ............................................................................................... pag. 124
X INDICE - SOMMARIO
2. La partecipazione dei soggetti legittimati ad intervenire all'udienza.
In particolare, la partecipazione del Pubblico Ministero. ............... » 124
2.1. La partecipazione dell'imputato/indagato all'udienza came-
rale............................................................................................... » 125
2.1.1. L'assistenza di un interprete. ........................................ » 126
2.2. Le 'forme' di partecipazione dell'imputato detenuto o in-
ternato fuori dalla circoscrizione del giudice. L'audizione
da parte del magistrato di sorveglianza territorialmente
competente. .............................................................................. » 127
2.2.1. In particolare: diritto a comparire all'udienza ed ob-
bligo di traduzione del detenuto fuori circon-
dario. I contrasti giurisprudenziali. ........................ » 131
2.2.2. Segue. Dalla presa di posizione delle Sezioni Unite
alla giurisprudenza di legittimità più recente. ....... » 133
2.2.3. Le conseguenze della omessa traduzione del detenu-
to fuori circondario. ................................................ » 135
2.2.4. La partecipazione tramite videoconferenza. .............. » 138
2.3. Il legittimo impedimento dell'imputato/indagato. .................. » 142
2.4. L'impedimento del difensore. ..................................................... » 144
2.5. Le ulteriori cause di rinvio dell'udienza: intravalicabilità del
termine per decidere. ............................................................... » 145
3. La discussione in udienza camerale. .................................................... » 146
4. L'ampliamento del compendio conoscitivo ad opera delle parti:
l'enunciazione di motivi nuovi e la produzione antecedente alla
data di udienza e nel corso dell'udienza medesima. ........................ » 149
4.1. In particolare, gli elementi addotti dalle parti nel corso
dell'udienza. .............................................................................. » 150
4.2. La produzione della difesa. ......................................................... » 153
5. Il deposito di memorie. ......................................................................... » 155
6. I poteri istruttori del Tribunale nel procedimento di riesame. ........ » 156
7. Immutabilità del giudice. ...................................................................... » 157
Capitolo Quarto
IL CONTROLLO DEMANDATO AL TRIBUNALE
IN SEDE DI RIESAME.
QUESTIONI DEDUCIBILI E PROVVEDIMENTI
ADOTTABILI
1. Le questioni deducibili in sede di riesame: legittimità e merito. ...... pag. 161
2. Le questioni processuali relative alla procedura di riesame. In par-
ticolare, l'inefficacia sopravvenuta della misura cautelare quale
sanzione processuale alla mancata o intempestiva trasmissione
INDICE - SOMMARIO XI
degli atti al Tribunale del riesame ovvero alla mancata decisione
sul ricorso entro il termine di dieci giorni. ........................................ » 162
2.1. Segue. Il computo del termine: modalità, sospensioni e
proroghe. ................................................................................... » 163
2.2. Segue. Questioni in ordine alla rilevabilità della inefficacia ex
art. 309, 10° comma c.p.p. ...................................................... » 166
2.3. Segue. La nullità per omesso, viziato o tardivo avviso alle
parti di fissazione dell'udienza camerale. L'omessa tradu-
zione in udienza dell'indagato detenuto e l'omessa audi-
zione dello stesso da parte del magistrato di sorveglianza. . » 169
3. Le questioni inerenti la competenza. ................................................... » 170
3.1. Segue. I provvedimenti adottabili dal Tribunale del riesame
in ipotesi di dichiarazione di incompetenza. ......................... » 174
4. Le questioni relative a vizi dell'ordinanza coercitiva. ........................ » 180
4.1. Vizi processuali riguardanti l'ordinanza coercitiva. .................. » 181
4.1.1. Vizi processuali inerenti l'ordinanza coercitiva, da
cui derivano nullità non sanabili dal Tribunale
del riesame. La violazione della 'domanda
cautelare'. .................................................................. » 182
4.1.1.1. Il sindacato sulla qualificazione giuridica
del fatto di reato. ...................................................... » 184
4.1.1.2. La conferma dell'ordinanza per esigenze
cautelari diverse da quelle poste alla base della
sua applicazione. ....................................................... » 187
4.1.2. La mancata indicazione delle generalità dell'indagato
o di quanto altro valga ad identificarlo (art. 292,
2° co. lett. a). ............................................................. » 190
4.1.3. La omessa descrizione del fatto con l'indicazione
delle norme di legge che si assumono violate (art.
292, 2° co. lett. b). .................................................... » 190
4.1.4. La carenza di motivazione (art. 292, 2° co. lett. c,
c-bis e 2° co. ter). ....................................................... » 193
4.1.4.1. Segue. La mancanza grafica di motiva-
zione e la motivazione apparente. .......................... » 197
4.1.4.2. I poteri di integrazione del Tribunale
della libertà. ............................................................... » 202
4.1.4.3. La motivazione per relationem. .................... » 204
4.1.4.4. Segue. Motivazione per relationem alla ri-
chiesta di misura cautelare del P.M. ....................... » 205
4.1.5. L'indicazione del termine di scadenza della misura
disposta esclusivamente in relazione alle esigenze
cautelari di cui all'art. 274, 1° co. lett. a (art. 292,
lett. d). ........................................................................ » 206
4.1.6. La nullità conseguente alla omessa indicazione della
data e sottoscrizione del giudice (art. 292, lett. e). .. » 206
XII INDICE - SOMMARIO
4.1.7. La nullità per mancato interrogatorio nel caso di
rinnovazione della misura ex art. 302 c.p.p. ......... » 208
4.1.8. La violazione del ne bis in idem. ..................................... » 209
4.1.9. La nullità dell'ordinanza per difetto di capacità del
giudice. ...................................................................... » 210
4.1.9.1. Segue. La differenza con le cause di in-
compatibilità, astensione e ricusazione. ................ » 211
4.1.10. Omessa traduzione dell'ordinanza cautelare. ........... » 213
4.2. Le questioni di merito. ................................................................ » 219
4.2.1. I gravi indizi di colpevolezza. ....................................... » 221
4.2.1.1. La nozione di indizi di cui all'art. 273
c.p.p. e quella adoperata dal legislatore all'art.
192, 2° comma. Alcune necessarie precisazioni. . » 222
4.2.1.2. Gli indizi ed il regime di utilizzabilità ...... » 224
4.2.1.3. Il controllo sulla prova in sede di riesa-
me. ............................................................................. » 225
4.2.1.4. L'inutilizzabilità dei risultati delle inter-
cettazioni telefoniche e ambientali ........................ » 228
4.2.1.5. La valutazione della congruità della mo-
tivazione del decreto di cui all'art. 268, 3°
comma c.p.p. ........................................................... » 231
4.2.1.6. La utilizzabilità delle intercettazioni di-
sposte in differente procedimento. ....................... » 233
4.2.1.7. L'inutilizzabilità degli atti di indagini
compiuti oltre il termine. Il rilievo circa la tardi-
vità della iscrizione del nome dell'indagato. ......... » 234
4.2.1.8. L'inutilizzabilità degli atti di indagine
compiuti dopo l'archiviazione. .............................. » 236
4.2.1.9. La questione della utilizzabilità delle di-
chiarazioni tardive del collaboratore di giustizia
in fase cautelare. ...................................................... » 237
4.2.1.10. La chiamata di correo. ............................. » 238
4.2.1.10.1. Segue. L'ennesimo intervento in ma-
teria delle Sezioni Unite. La consistenza del ri-
scontro. ..................................................................... » 242
4.2.2. Limiti al sindacato di merito. ....................................... » 246
4.2.2.1. La valutazione della gravità indiziaria
dopo la sentenza di condanna. .............................. » 246
4.2.2.2. La valutazione del quadro indiziario do-
po l'emissione del decreto che dispone il
giudizio. .................................................................... » 247
4.2.3. Le questioni di merito. Segue. Le esigenze cautelari. » 251
4.2.3.1. Individuazione di esigenze diverse da
quelle ritenute dal P.M. o dal giudice di prime
cure. ........................................................................... » 254
4.2.4. I principi di adeguatezza e proporzionalità. ............... » 254
INDICE - SOMMARIO XIII
4.2.4.1. La presunzione di inadeguatezza di ogni
altra misura diversa dalla custodia in carcere, di
cui all'art. 275, 3° co. c.p.p. ..................................... » 258
4.2.4.2. I divieti di applicazione della custodia in
carcere. ....................................................................... » 261
4.2.4.3. Segue. Provvedimenti restrittivi nei con-
fronti di tossicodipendenti o alcooldipendenti
che abbiano in corso un programma terapeutico. » 262
4.3. Questioni non deducibili in sede di riesame. Le questioni di
inefficacia. .................................................................................. » 264
5. La decisione del Tribunale del riesame. ............................................... » 266
5.1. La inammissibilità della richiesta di riesame. ............................. » 267
5.2. I provvedimenti di merito: struttura dell'ordinanza. ................ » 269
5.2.1. Segue. La conferma dell'ordinanza impugnata ........... » 272
5.2.2. La riforma del provvedimento impugnato. ................ » 272
5.2.3. L'annullamento dell'ordinanza per vizi di legittimità.. » 273
5.2.4. L'annullamento per vizi di merito. ............................... » 273
5.3. La declaratoria di perdita di efficacia della misura. ................... » 274
6. La condanna alle spese. ......................................................................... » 275
7. Il patrocinio a spese dello Stato e le procedure incidentali. .............. » 277
8. La sospensione feriale dei termini. ....................................................... » 278
9. Rapporti tra riesame e revoca. .............................................................. » 282
10. Esecutività della decisione. ................................................................. » 283
11. L'effetto estensivo della decisione. .................................................... » 284
Capitolo Quinto
L'APPELLO IN MATERIA DI MISURE CAUTELARI
PERSONALI
1. Riesame ed appello: due istituti a confronto. ..................................... pag. 288
2. Provvedimenti impugnabili con l'appello. .......................................... » 291
3. Soggetti legittimati ed interesse ad impugnare. I destinatari
dell'avviso della data fissata per l'udienza. ........................................ » 295
3.1. L'interesse ad impugnare. ............................................................ » 298
4. Il ricorso: contenuto e forme di presentazione. ................................. » 299
5. La trasmissione degli atti da parte della autorità procedente. ........... » 301
6. La inammissibilità dell'appello. ............................................................. » 303
6.1. La inammissibilità per mancanza di motivi. .............................. » 306
7. La partecipazione delle parti all'udienza camerale. ............................ » 308
7.1. La discussione in camera di consiglio. La possibilità per le
parti di addurre altri elementi probatori. ............................... » 308
8. Gli elementi nuovi. La produzione ed acquisizione di nuova do-
cumentazione in sede di appello. ....................................................... » 309
XIV INDICE - SOMMARIO
8.1. Poteri istruttori del Tribunale adito in sede di appello. Ac-
quisizione di atti ex officio. ........................................................ » 314
9. Le questioni deducibili. I limiti alla deducibilità. ................................ » 318
9.1. Il giudicato cautelare: definizione ed ambito di operatività.
Le preclusioni derivanti dalla sua formazione. ..................... » 318
9.1.1. Il giudicato cautelare ed il raccordo col potere del
giudice di disporre la revoca della misura ex art.
299 c.p.p. .................................................................. » 321
9.1.2. Giudicato cautelare e condizioni di validità dell'ordi-
nanza cautelare ex art. 292 c.p.p. ........................... » 322
9.1.3. Giudicato cautelare e mancato esperimento dei
mezzi di impugnazione. .......................................... » 324
9.1.4. Alcune considerazioni per tirar le fila. ........................ » 327
9.2. Il 'giudicando cautelare'. ............................................................ » 328
9.3. Il principio devolutivo. ................................................................ » 330
9.3.1. Principio devolutivo ed appello del P.M. avverso
ordinanza reiettiva della richiesta di misura
cautelare. ................................................................... » 333
9.4. Le questioni processuali. ............................................................. » 335
9.4.1. La violazione della domanda cautelare. ...................... » 336
9.4.2. Le questioni di inefficacia sopravvenuta. ................... » 337
9.4.2.1. La perdita di efficacia della misura per
decorrenza dei termini. ........................................... » 340
9.4.2.2. Proscioglimento e riqualificazione del
fatto. L'incidenza sui termini di fase. La peren-
zione del termine in una fase antecedente. .......... » 345
9.4.2.3. Termini di durata e pluralità di reati. ....... » 347
9.4.3. La perdita di efficacia come effetto della retro-
datazione del termine. La 'contestazione a ca-
tena' (art. 297, 3° comma c.p.p.). ........................ » 347
9.4.3.1. La retrodatazione e l'identità del fatto. ... » 352
9.4.3.2. 'Contestazione a catena' e reato associa-
tivo. ........................................................................... » 352
9.4.4. Sospensione dei termini di custodia cautelare. .......... » 353
9.4.5. La perdita di efficacia per decorrenza del termine
fissato a norma dell'art. 292, 2° comma lett. d) e
la rinnovazione della misura per esigenze proba-
torie. .......................................................................... » 358
9.4.6. La proroga dei termini di custodia cautelare. ............. » 359
9.4.7. Il vizio di motivazione. ................................................. » 360
9.4.8. L'estinzione della misura come effetto di
determinate sentenze. ............................................. » 361
9.4.9. La inefficacia sopravvenuta a norma dell'art. 309,
10° comma c.p.p. ................................................... » 362
9.5. Le questioni di merito. ................................................................ » 362
INDICE - SOMMARIO XV
9.5.1. In particolare. L'appello avverso i provvedimenti
emessi in caso di scarcerazione per decorrenza dei termini
ex art. 307 c.p.p. ........................................................................ » 364
9.5.2. La appellabilità dei provvedimenti adottati a norma
dell'art. 276 c.p.p. ...................................................................... » 365
9.5.3. L'appellabilità delle ordinanze di modifica delle mo-
dalità e prescrizioni delle misure cautelari in atto. ................ » 366
9.5.4. Le questioni di incompatibilità delle condizioni di
salute col regime carcerario ed i poteri del giudice
d'appello. .................................................................................... » 367
9.6. La decisione dell'appello. ............................................................. » 371
9.6.1. Le formule decisorie. ..................................................... » 372
9.6.2. Gli effetti della pronuncia sull'appello. ........................ » 375
Capitolo Sesto
IL RICORSO IN CASSAZIONE
1. Ricorso ordinario e per saltum. I provvedimenti avverso cui è espe-
ribile il rimedio. .................................................................................... pag. 381
2. I soggetti legittimati al ricorso. ............................................................. » 387
3. Forme e luogo di presentazione del ricorso. ...................................... » 391
4. L'enunciazione dei motivi ed i motivi nuovi. La inammissibilità
del ricorso per mancanza di motivi o per motivi generici. ............. » 392
5. L'udienza in Cassazione ed il procedimento relativo. ....................... » 397
6. Il sindacato della Corte di Cassazione. ................................................ » 399
6.1. Il controllo della motivazione dell'ordinanza cautelare in
Cassazione. ................................................................................ » 402
6.1.1. Segue. Mancanza di motivazione. ................................ » 405
6.1.2. Segue. Il travisamento del fatto. ................................... » 406
6.1.3. Ricorso per saltum e sindacato sulla motivazione. ....... » 409
7. La sentenza della Cassazione ed i suoi effetti. .................................... » 413
8. Il giudizio di rinvio. ................................................................................ » 416
8.1. Segue. Il principio di diritto enunciato nella sentenza di an-
nullamento e l'ambito dei poteri del giudice di rinvio. ........ » 417
Indice bibliografico. .......................................................................................... pag. 421
Indice della giurisprudenza. ............................................................................. pag. 427
Indice analitico. ............................................................................................... pag. 445
COMMENTI DEI LETTORI A «Le impugnazioni avverso i provvedimenti cautelari personali. Riesame, appello, ricorso in Cassazione»
LIBRI AFFINI A «Le impugnazioni avverso i provvedimenti cautelari personali. Riesame, appello, ricorso in Cassazione»
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Le impugnazioni delle misure cautelari personali
di Maggio Paola -
I sequestri civili
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La tutela cautelare nel processo civile
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La difesa dell'indagato nella fase precautelare. L'arresto in...
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Le misure cautelari nel processo penale
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L'arcipelago delle confische. Spunti per una sistematica delle...
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Misure patrimoniali nel sistema penale. Effettività e garanzie